giovedì 17 giugno 2010


Cibo contro la fame nel mondo
L’incidenza e le conseguenze dell’allevamento degli animali a fini alimentari sono enormi sull’economia ambientale e sui problemi della fame nel mondo: il cambiamento delle abitudini alimentari potrebbe aiutare la Terra a salvarsi da una vera catastrofe ecologica e allo stesso tempo aiutare i popoli del Terzo Mondo a sfamarsi e diventare autosufficienti. Infatti, per allevare il bestiame da macello, ampie zone di foreste, soprattutto del “Terzo Mondo”, sono distrutte per creare pascoli e ciò squilibra l’intero ecosistema e contribuisce ad aumentare l’effetto serra. Inoltre, sempre per l’allevamento, vengono sprecate grandi risorse naturali che, se fossero utilizzate diversamente, sfamerebbero una popolazione mondiale 5 volte superiore a quella attuale. Per ingrassare i bovini vengono utilizzati grandi quantità di cereali; ad esempio: per ogni Kg. di carne che arriva sulla mensa del consumatore, ogni bovino perché arrivi al peso giusto per poi essere macellato, deve mangiare 15 Kg. di cereali e soia, questa stessa quantità potrebbe sfamare oltre 40 persone del Terzo Mondo. Così per produrre lo stesso Kg. di carne vengono consumati 20.000 litri di acqua per abbeverare, pulire e macellare un solo bovino, mentre per produrre 1 Kg. di grano sono necessari solo 200 litri di acqua. Utilizzando a foraggio un ettaro di terra si potrebbero ottenere 8 tonnellate di grano che, utilizzato come mangime per sfamare i bovini, produrrebbe, alla fine, solo 320 Kg. di carne.Se la popolazione europea si alimentasse di vegetali e cereali, escludendo la carne, si potrebbe sfamare un numero di persone 54 volte superiore all’attuale. Negli U.S.A. il cibo per ingrassare 40 milioni di capi di bestiame da macello, potrebbe sfamare 500 milioni di persone, vale a dire che ogni capo di bestiame consuma derrate alimentari quante ne consumano 12 persone. In pratica il bestiame da allevamento mangia molto meglio e in misura maggiore di gran parte dei poveri del mondo sottraendo ad essi il cibo per la sopravvivenza.Si potrebbe dunque risolvere il problema della fame nel mondo, utilizzando tutti i terreni a disposizione per la coltivazione biologica di cereali, verdure, legumi, frutta, semi, (girasole, zucca, sesamo, mandorle, noci, nocciole, etc): la produzione totale sfamerebbe una popolazione pari a 5 volte quella mondiale, cioè oltre 25 miliardi di persone. Inoltre legumi e semi contengono proteine e vit. B12 come la carne ma non sono dannosi come i grassi saturi contenuti nella carne stessa e non producono acidi urici, cadaverine, putrescine, ptomaine, scatolo, ecc. come fa la carne e non contengono pericolosi farmaci, vaccini, antibiotici, cortisonici, ormoni, anemizzanti ecc., che invece vengono propinati agli animali. Per di più legumi e semi contengono numerosi sali minerali, vitamine, enzimi, ecc., preziosissimi per la salute.Quindi, facendo i debiti calcoli, bisogna con urgenza e saggezza cambiare la rotta e gli attuali orientamenti politici speculativi e “omicidi”, indirizzando la politica economica e sociale verso un corretto ed equilibrato utilizzo delle risorse agricole per risolvere il problema della salute, dell’ambiente, per sfamare il mondo intero, salvaguardare il Pianeta e risolvere il problema della fame nel mondo.(tratto da "senza carne vivere eticamente")

martedì 8 giugno 2010

Sagra del Seitan 2010

domenica 6 giugno 2010

Consumare legumi, alternandoli ad altri tipi di proteine